FRANCO FONTANA Biografia


Franco Fontana nasce a Modena il 9 dicembre 1933. Comincia a fotografare nel 1961 come amatore, già nel 1968 viene allestita la sua prima mostra e quell’anno rappresenta una svolta sostanziale nel suo percorso. Ha pubblicato più di 40 libri in Italia e all’estero. Ha esposto in tutto il mondo e sue opere sono conservate nelle collezioni di più di 50 Musei internazionali, tra cui: Cabinet des Estampes della Bibliothèque Nationale di Parigi, International Museum of Photography G. Eastman House di Rochester, Musée de la Photographie di Arles, Museum of Modern Art di New York, Ludwig Museum di Colonia, Museum of Modern Art di Norman, Oklahoma, National Gallery of Pechino, The Australian National Gallery di Melbourne, University of Texas di Austin, Stedelijk Museum di Amsterdam, Metropolitan Museum di Tokyo, The Israel Museum di Gerusalemme, Musée d’Art Moderne di Parigi, Galleria d’Arte Moderna di Torino. Autore di molte campagne pubblicitarie per enti pubblici, istituzioni culturali e grandi aziende, ha collaborato e collabora con Time-Life, Vogue, Il Venerdì di Repubblica, Magazine de Il Corriere della Sera, Panorama, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Epoca e tanti altri.
Il Ministero della Cultura Francese ha utilizzato una sua foto per la diffusione del pensiero francese.


Photo Franco Fontana

Ha tenuto workshop e conferenze per il Guggenheim Museum di New York, l’Institute of Technology di Tokyo, l’Accademia di Bruxelles, l’Università di Toronto, il Politecnico di Torino, l’Università Luiss di Roma, e ancora Parigi, Barcellona, Taipei e molte altre città. Nel 1984 ha ricevuto il XXVIII premio per l’arte Ragno d’Oro dell’Unesco, nel 1989 il Premio per la cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nel 2000 l’onorificenza di Commendatore della Repubblica per meriti artistici. La Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino gli ha di recente conferito la Laurea Honoris Causa in Design eco compatibile.
Dodici fotografie della raccolta Paesaggi Immaginari, quasi oniriche nella personalissima interpretazione del colore, sono state le protagoniste del Calendario Epson 2002. Le immagini sono state trattate al computer e per questo denominate “Paesaggio immaginario”. Non sono un “falso”, ma corrispondono a una realtà con licenza creativa: perché ogni immagine è composta da due immagini reali, realizzate in tempi diversi e poi assemblate (e non elaborate) in un immaginario appuntamento naturale in cui l’autore non era presente, ma che la licenza creativa del computer gli ha permesso di recuperare. E’ come una piccola rivoluzione, un’alternativa donata dalla tecnologia mediante la quale il “falso” diventa una realtà metafisica piena di quella fantasia senza la quale l’Arte, come la vita, sarebbe priva di gioia, d’invenzione, di libertà. E come diceva Picasso “ l’arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità”.


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