Heinrich
Karl Bukowski meglio conosciuto come Charles Bukowski o semplicemente
Hank, nasce ad Andernach in Germania, il 16 Agosto del 1920. La
parola Charles - dichiara - gli piace soltanto sulla carta scritta,
verbalmente preferisce farsi chiamare Hank (come spesso chiama molti
personaggi dei sui libri). Sua madre, Katharina Fett è tedesca, e
incontra suo padre, Henry Charles Bukowski, un ex artigliere delle
truppe americane, dopo la fine della prima guerra mondiale. Ma la
condizione economia tedesca è al collasso, a causa della guerra
persa, e così la famiglia si trasferisce negli Stati Uniti nel 1923,
stabilendosi a Baltimora, nel Maryland, quando Charles Bukowski ha
solo 2 anni. Per farlo risultare più americano, i genitori lo
chiamano Henry. La famiglia si trasferisce nella periferia di Los
Angeles nel 1930, dove viveva la famiglia del padre. Qui vi trascorre
l'infanzia costretto dai genitori a un quasi totale isolamento dal
mondo esterno. A sei anni è un bambino schivo e impaurito, escluso
dalle partite di baseball giocate sotto casa manifesta difficoltà di
inserimento. E' soggetto alla discriminazione dei figli dei vicini,
che lo prendono in giro per il forte accento e i vestiti tedeschi "da
femminucce" che i suoi genitori insistono che indossi. Suo padre
è spesso disoccupato (erano gli anni della Grande Depressione) e
molto violento.
A tredici anni beve per la prima volta il vino, grazie al suo amico William “Baldy” Mullinax, figlio di un chirurgo alcolizzato e frequenta una chiassosa banda di teppisti. “Questo mi aiuterà per tanto tempo”, scrive in seguito, descrivendo l'inizio del suo amore per l'alcol. Dopo essersi diplomato alla Los Angeles High School, frequenta il L. A. City College (l'università) per due anni, seguendo corsi di arte, giornalismo e letteratura. Mentre studia, si associa brevemente con un gruppo di nazisti, il German-American Bund, che prende poi in giro in "Panino al Prosciutto". Per un po' frequenta anche l'estrema sinistra. Charles Bukowski dice: «Al L.A. City College, poco prima che cominciasse la seconda guerra mondiale, mi atteggiavo a nazista. Distinguevo a fatica Hitler da Ercole e non poteva importarmene di meno. Era soltanto lo stare seduti a lezione e sentire tutte le prediche patriottiche su come dovremmo andar lì e fare del nostro meglio, mi vennero a noia. Decisi di diventare l'opposizione. Non mi prendevo il tempo neppure per informarmi su Adolf, semplicemente sputavo qualsiasi cosa che pensavo fosse malvagia o bestiale.» Nel 1944, durante la seconda guerra mondiale che ancora infuria, viene arrestato dagli agenti dell'FBI a Filadelfia, Pennsylvania (dove viveva in quel periodo), con l'accusa di renitenza alla leva e tenuto per diciassette giorni in prigione. Sedici giorni dopo non supera l'esame fisico-psicologico e viene dichiarato non adatto al servizio militare.
Inizia così un periodo di vagabondaggio segnato dall'alcol e da una sequenza infinita di lavori saltuari. Bukowski è a New Orleans, a San Francisco, a St. Louis, soggiorna in una pensione-bordello di tagliagole filippini, fa il lavapiatti, il posteggiatore, il facchino, si sveglia sulle panchine dei parchi pubblici, per qualche tempo finisce in galera. Ma continua a scrivere e viene pubblicato sulle pagine delle riviste underground, infatti lo induce a scrivere la rabbia verso la vita, l'amarezza perenne del giusto di fronte ai torti e all'insensibilità degli altri uomini. Nel 1944 il racconto Aftermath of a Lenghthy Rejection Ship viene pubblicato sulla rivista Story. Nel 1946 un altro racconto, 20 Tanks From Kasseldown esce su una raccolta di Portfolio III. Non sfonda nel mondo letterario e Bukowski si rassegna e smette di scrivere per un decennio, un periodo che lui ha chiamato “una sbronza di dieci anni”. Questi “anni buttati” formano però le basi di tutto quello che scrive in seguito, che è largamente autobiografico, anche se la verità dei suoi resoconti è frequentemente messa in discussione (ammette anche lui di mescolare realtà e immaginazione). Durante una parte di questo periodo continua a vivere a Los Angeles, ma vagabonda anche per tutti gli USA, lavorando sporadicamente e vivendo in pensioni economiche, in seguito a Los Angeles trova lavoro come postino ma si dimette dopo meno di tre anni e ha un burrascoso rapporto sentimentale con Jane Baker. Nel 1955, viene ospedalizzato per un'ulcera perforante che gli è quasi fatale.
Quando lascia l'ospedale, comincia a scrivere poesie. Nel 1957 decide di sposare una poetessa di una città della provincia texana, Barbara Frye, senza averla mai vista, ma divorziano nel 1959. Barbara dirige la rivista Harlequin, dove erano state pubblicate delle poesie di Bukowski. Lei dice che la loro separazione non aveva niente a che fare con la letteratura, però lei dubita spesso della sua abilità di poeta. In seguito al divorzio, Bukowski ricomincia a bere e a scrivere poesie. Nel 1960 ritorna all'ufficio postale a Los Angeles, dove continua a lavorare come impiegato archivista per oltre dieci anni. La possibilità di poter diventare uno scrittore full time gli dona il coraggio di licenziarsi dall'insopportabile ufficio postale all'età di 49 anni. Comincia il periodo dei readings poetici. Nel 1962 viene traumatizzato dalla morte di Jane Cooney Baker il suo primo vero amore per cui Bukowski sfoga il suo lutto in una potente serie di poesie e racconti che piangono la sua morte. Dopo la tragica morte di Jane stroncata dall'alcol, Bukowski conosce John Martin, manager di professione e appassionato di letteratura per vocazione. Nel settembre dei 1964 diviene padre di Marina Louise, nata da Frances Smith, giovane poetessa sua nuova convivente che lui scredita con frasi pesanti. È Jon e Louise Webb riconosciuti come giganti del movimento della piccola editoria del dopoguerra, pubblicavano The Outsider literary magazine. Sotto il marchio Loujon Press, fanno uscire It Catches My Heart In Its Hands (1963) e Crucifix in a Deathhand (1965). All'inizio del 1967, comincia a scrivere "Taccuino di un vecchio zozzone" pubblicandolo a puntate sull'Open City di Los Angeles, un giornale underground, trovando popolarità fra gli ambienti della protesta giovanile. Quando viene chiuso nel 1969 l'Open City, i racconti continuarono a uscire sul Los Angeles Free Press, e sul NOLA Express di New Orleans, Louisiana. Sempre nel 1969 lo stesso Bukowski si dedica ad una propria rivista letteraria, ma senza successo. Martin , rimasto impressionato dalle poesie di Bukowski lo convince a lasciare l'impiego all'ufficio postale per dedicarsi completamente alla scrittura, lui si occupa dell'organizzazione dell'operazione e versa a Bukowski un assegno mensile di 100 dollari come anticipo dei diritti d'autore inoltre promuove e commercializza le sue opere, i risultati positivi portano Martin a fondare la casa editrice Black Sparrow Press.
Meno di un mese dopo finisce il suo primo romanzo autobiografico, "Post Office", che lo rende celebre. Bukowski pubblica quasi tutti i suoi lavori successivi con la Black Sparrow. In pochi anni è il successo. Inizialmente i consensi sembrano essere limitati all'Europa, poi la leggenda di "Hank" Bukowski, ultimo scrittore maledetto, sbarca negli Stati Uniti. Inizia il periodo dei reading poetici, vissuti da Bukowski come un vero e proprio incubo e documentati magnificamente in molti dei suoi racconti. La fama crescente gli dà l'opportunità di imbarcarsi in una serie di storie di una notte. Le più importanti sono con Linda King, poetessa e scultrice, Liza Willams, manager degli studi di registrazione, e “Tammie”, madre single dai capelli rossi. Tutte queste storie forniscono materiale per i suoi racconti e le poesie. Un'altra importante relazione è con “Tanya”, descritta in "Donne" come un'amica di penna. Nel 1976 incontra Linda Lee Beighle, proprietaria di un ristorante di cibo salutare, aspirante attrice e devota di Meher Baba, leader di una setta indiana. Due anni dopo si trasferisce dalla zona dell'Est Hollywood, dove ha vissuto per la maggior parte della vita, alla comunità rurale di San Pedro, il distretto più a sud di Los Angeles. Linda lo segue e vivono insieme a intermittenza per più di due anni, perché lui a volte si stancava della relazione e la mette alla porta. Dopo una serie di scioperi della fame e preghiere disperate ci ripensa e la riprende con sé. Linda è chiamata Sara nei romanzi "Donne" e "Hollywood! Hollywood!". Bukowski, scrive di lei, dice che gli ha regalato altri dieci anni di vita (perché l'ha obbligato a bere un po' meno e solo vino). Si sposano da Manly Palmer Hall, autore e mistico canadese, nel 1985. Nel 1988 Bukowski si ammala di tubercolosi, ma continua a scrivere e pubblicare libri. Alle sue opere si ispirano i due registi Marco Ferreri e Barbet Schroeder per altrettante riduzioni cinematografiche.
Le sue ultime parole: "Ti ho dato tante di quelle occasioni che avresti dovuto portarmi via parecchio tempo fa. Vorrei essere sepolto vicino all'ippodromo... per sentire la volata sulla dirittura d'arrivo", muore il 9 marzo 1994 all’età di settantaquattro anni stroncato dalla leucemia fulminante, a San Pedro in California, poco dopo aver completato il suo ultimo romanzo, Pulp. I funerali sono officiati da monaci buddisti. L'epitaffio della lapide di Charles Bukowski recita: “Don't Try” (Non provare). Bukowski spiega la frase in una lettera del 1963: ”Qualcuno in uno di questi posti... mi chiese: "Cosa fai? Come scrivi, come crei?" Non lo fai, gli dissi. Non provi. È molto importante: non provare, né per le Cadillac, né per la creazione o per l'immortalità. Aspetti, e se non succede niente, aspetti ancora un po'. È come un insetto in cima al muro. Aspetti che venga verso di te. Quando si avvicina abbastanza, lo raggiungi, lo schiacci e lo uccidi. O se ti piace il suo aspetto ne fai un animale domestico.” Il suo nome è stato associato al movimento della Beat generation a causa del suo stile informale e dell'atteggiamento anticonformista verso la letteratura, ma lui non si è mai identificato come un "Beat". I suoi libri parlano della sua vita, fatta di alcol, sesso, scommesse sui cavalli, lavori manuali massacranti e scrittura.