Francesco Guccini



E così, assieme, vivremo in eterno qua sulla terra, l'albero e io sempre svettanti, in estate e in inverno contro quel cielo che dicon di Dio. (da L'abero ed io)
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E pensavo dondolato dal vagone: | «Cara amica, il tempo prende, il tempo dà. | Noi corriamo sempre in una direzione | ma qual sia e che senso abbia chi lo sa? | Restano i sogni senza tempo, le impressioni di un momento, | le luci nel buio di case intraviste da un treno. | Siamo qualcosa che non resta, | frasi vuote nella testa | e il cuore di simboli pieno». (da Incontro)
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Non si lavora ad agosto nelle stanche, tue lunghe e oziose ore | mai come adesso è bello inebriarsi di vino e di calore, di vino e di calore. (da Canzone dei dodici mesi)
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I vecchi subiscon le ingiurie degli anni, | non sanno distinguere il vero dai sogni. | I vecchi non sanno, nel loro pensiero, | distinguer nei sogni il falso dal vero. (da Il vecchio e il bambino)
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Ma un'altra grande forza spiegava allora le sue ali, | parole che dicevano: «Gli uomini son tutti uguali» | e contro ai re e ai tiranni scoppiava nella via | la bomba proletaria e illuminava l'aria | la fiaccola dell'anarchia. (da La locomotiva)
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Ma intanto corre, corre, corre la locomotiva: | e sibila il vapore, e sembra quasi cosa viva; | e sembra dire ai contadini curvi il fischio che si spande in aria: | «Fratello non temere, che corro al mio dovere, | trionfi la giustizia proletaria!». (da La locomotiva)
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Ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura. (da Canzone delle Osterie di fuori porta)
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Chi glielo dice a chi è giovane adesso di quante volte si possa sbagliare, fino al disgusto di ricominciare perché ogni volta è poi sempre lo stesso. (da Canzone per Piero)
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Malinconie discrete che non sanno star segrete, le piccole modeste storie mie, che non si son mai messe addosso il nome di poesie... (da Canzone delle situazioni differenti)
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Quei giorni spesi a parlare di niente sdraiati al sole inseguendo la vita, | come l' avessimo sempre capita, come qualcosa capito per sempre. (da Canzone per Piero)
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E un' altra volta è notte e suono, non so nemmeno io per che motivo, forse perché son vivo e voglio in questo modo dire "sono" o forse perché è un modo pure questo per non andare a letto o forse perché ancora c'è da bere e mi riempio il bicchiere... (da Canzone di notte n. 2)
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Ognuno vive dentro ai suoi egoismi vestiti di sofismi ognuno costruisce il suo sistema di piccoli rancori irrazionali, di cosmi personali scordando che poi infine tutti avremo due metri di terreno... (da Canzone di notte n. 2)
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Quand'io l'ho conosciuto o inizio a ricordarlo era già vecchio, sprezzante come i giovani, gli scivolavo accanto senza afferrarlo e non capivo che quell'uomo era il mio volto, era il mio specchio finché non verrà il tempo in faccia a tutto il mondo per rincontrarlo..." (da Amerigo)
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Stefania era bella, Stefania non stava mai male, è morta di parto gridando in un letto sudato d' un grande ospedale; aveva vent' anni, un marito, e l' anello nel dito. (da Venezia)
Bologna è una vecchia signora dai fianchi un po' molli, col seno sul piano padano ed il culo sui colli. (da Bologna)
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Il silenzio era scalfito solo dalle mie chimere che tracciavo con un dito dentro ai cerchi del bicchiere. (da Autogrill)
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Venite pure avanti, voi, con il naso corto, signore imbellettate, io più non vi sopporto infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio, perché con questa spada vi uccido quando voglio... (da Cirano)
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E percorriamo strade non più usate | figurando chi un giorno ci passava | e scrutiamo le case abbandonate | chiedendoci che vite le abitava, | perché la nostra è sufficiente appena, | ne mescoliamo inconsciamente il senso; | siamo gli attori ingenui sulla scena | di un palcoscenico misterioso e immenso. (da Vite)
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Ma poco più lontano un pensionato ed un vecchio cane guardavano un aeroplano che lento andava macchiando il mare. (da Piazza Alimonda)
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