Buonanotte, buon riposo, dormi bene. Ovunque tu posi la testa, spero troverai il tuo naso.
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Dopo mio marito e Marlon Brando, penso che Yves Montand sia l'uomo più attraente che abbia mai incontrato.
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Una volta celebri, sapete, potete leggere cose sul vostro conto, le idee di qualcun altro su di voi; ma ciò che conta - per sopravvivere, per affrontare giorno per giorno ciò che vi capita - è quel che pensate voi di voi stessi.
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Ho sognato la bellezza per lo più a occhi aperti. Ho sognato di diventare tanto bella da far voltare le persone che mi vedevano passare.
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Non sono stata abituata alla felicità: è qualcosa che non ho mai dato per scontato, ma pensavo che sarebbe arrivata con il matrimonio.
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Se sei famosa la gente crede di avere il diritto di dirti in faccia qualunque cosa, come se questo non potesse ferirti... A volte penso che sarebbe meglio evitare la vecchiaia e morire giovane. Ma vorrebbe dire non completare la propria vita, non riuscire a conoscersi completamente.
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Sentivo la mia mancanza di talento come se internamente indossassi abiti da quattro soldi. Ma, mio Dio, quanto volevo imparare, migliorare.
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Vorrei essere felice. Ma chi lo è? Chi è felice?
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Quando ero piccola, nessuno mi diceva mai che ero carina; bisognerebbe dirlo a tutte le ragazzine, anche se non lo sono.
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[Hollywood è] un posto dove ti pagano mille dollari per un bacio e cinquanta centesimi per la tua anima.
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Gesù. Non avevo mai pensato di far effetto alla gente, finché non andai in Corea. [...] la cosa più bella che mi fosse mai capitata. Prima di allora in cuor mio non mi ero mai sentita una stella. Era così meraviglioso guardare giù e vedere persone che mi sorridevano.
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[Su di Joe DiMaggio] Non gradiva che gli attori mi baciassero, e non gli piacevano i miei abiti di scena. Non gli piaceva niente dei miei film, odiava tutti i miei vestiti. Quando gli feci presente che ero obbligata a vestirmi in quel modo, che ciò faceva parte del mio lavoro, disse che avrei dovuto lasciare quel mestiere.
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Non sarò soddisfatta finché la gente non vorrà ascoltarmi cantare senza aver bisogno di guardarmi.
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Lassù, fra le luci, c'era il mio nome. "Dio, qualcuno dev'essersi sbagliato", mi dissi. Ma era là, tutto illuminato. Allora mi sedetti e mi dissi: "Ricordati, non sei una stella". Ma il nome era proprio lassù, in piena luce.
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Che vergogna quando arrivò l'idraulico. Io lì, tutta nuda nella vasca… e non avevo lo smalto sulle unghie!
